La scuola dell’infanzia è un luogo educativo che consente di rispondere al diritto d’istruzione di ogni bambino, attraverso la bellezza del conoscere.

L’educazione abbraccia tutta la personalità del bambino, fatta di mente e cuore: educare diventa un cammino in cui ciascun bambino può tirar fuori tutto ciò di bello che ha in sé, donatogli da una Sapienza più grande, e incontrare il mondo.

Da qui nasce un modo di far scuola e di guardare al bambino che non si limita alla didattica e all’istruzione, ma che lo mette in moto nell’avventura della vita.

Esperienza

è prendere coscienza di sé e delle cose, è incontrare un dato di realtà e implicarsi con esso, sino ad arrivare ad un giudizio che consenta al bambino di accorgersi di crescere. Tale concezione di esperienza non si limita al fare e manipolare un dato di realtà. Un bambino fa esperienza quando incontra la realtà, la fa propria, la ricorda, la ritrova, la riconosce, la giudica.

Ragione

Il legame tra ciò che il bambino incontra e il senso che esso ha risponde ad un uso adeguato della ragione come apertura, come domanda di senso, che nei bambini della scuola dell’infanzia sorge in modo naturale. Un bambino può crescere capace di dare ragione di quel che dice, argomentando un pensiero che sorge, ipotizzando soluzioni e strategie a problemi di varia natura.

Tradizione

Tale ipotesi unitaria esplicativa della realtà attinge, nella nostra scuola, dalla tradizione, dalla memoria, dalla storia della scuola e dalla eredità cristiana in cui essa è inserita ed è resa attuale dagli adulti che vi operano. La tradizione è un insieme di abitudini, di valori, di certezze morali condivise e confermate nell'esperienza che diventano storia.

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